Alaska: la gara dei cani da slitta ai limiti della sopravvivenza

Oltre 1.600 chilometri nella neve, a 40 gradi sotto zero, tra il Canada e l’Alaska: si tratta della Yukon Quest, la gara di cani da slitta più dura del mondo, raccontata in un incredibile fotoreportage per il National Geographic da Eva Holland con le fotografie di Katie Orlinsky.

Ciascun concorrente guida una muta di un massimo di 14 cani che trainano una slitta carica di cibo e attrezzature. Tra un punto di sosta e l’altro possono esserci anche più di 300 chilometri, in uno dei paesaggi più selvaggi e incontaminati della Terra. Non è solo una gara contro il tempo, ma una e vera lotta alla sopravvivenza in condizioni estremamente pericolose.

Neve, fiumi ghiacciati, foreste sterminate, notti lunghissime e senza luce, e temperature ai limiti della vita: la Yukon Quest è una sfida terrificante, dal punto di vista fisico ed emotivo.

I cani sono incredibilmente resistenti, cresciuti ed allenati a correre senza sosta nella neve. Sono Siberian Husky purosangue, oppure Alaskan Malamute, più docili e meno aggressivi con gli esseri umani. Tutti i cani portano delle speciali calzette e, a volte, anche delle mantelle che li proteggono dal freddo estremo.

Sul National Geographic potete leggere le testimonianze raccolte sul campo da Eva Holland, in un racconto ai confini dell’incredibile:

“Con questo freddo ogni cosa è così fragile che si frantuma da sola”.

“Ogni movimento è rallentato, anche il cervello sembra intorpidito e i pensieri quasi si fermano”.

“Siamo dei musher, dovremmo godercelo questo gelo, no? Non possiamo lamentarci del freddo, sono grato di essere qui”.

 

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