Sempre più persone si stanno appassionando al trekking sulla neve, un modo per godere a pieno delle bellezze delle montagne e dei paesaggi invernali, che non richiede particolari abilità o preparazione come, ad esempio lo sci o lo snowboard. Inoltre, le escursioni possono essere fatte ovunque, senza dover raggiungere a tutti i costi località con piste e impianti adeguati, e possono coinvolgere anche i nostri amici a quattro zampe, che si divertiranno a correre e rotolarsi tra la neve.
Goodtrekking.it, sito del gruppo Valica dedicato al turismo escursionistico, sottolinea, però, come anche se il trekking può sembrare un’attività molto semplice (del resto, basta camminare no?), è sempre bene partire preparati, tenendo bene a mente quali siano le norme di sicurezza e l’abbigliamento adeguato. Ecco, dunque, 5 semplici consigli da tenere a mente quando si organizza un’escursione invernale:
1. Abbigliamento: non solo piedi! Pensa anche alla testa
Durante il trekking, il nostro corpo ha bisogno di mantenere una temperatura costante: ha bisogno di calore da una parte ma dall’altra anche di aereazione, per evitare che il sudore diventi stagnante. Indossate abbigliamento termico e non dimenticate di prestare particolare attenzione alla testa. Spesso in queste circostanze ci si concentra soprattutto sui piedi, la parte più vicina alla neve, ma anche la testa è molto esposta al freddo, ed è anche una delle parti che disperde più calore. Il passamontagna sarebbe la scelta ideale, soprattutto in casi di temperature estreme, perché copre anche bocca e guance ma, anche una cuffia tecnica può essere una buona soluzione, magari tirando su anche il cappuccio. Non dimenticate, poi, di indossare una calzamaglia termica e dei guanti da neve.
Per il cane, ci sono in commercio delle pomate da applicare sui polpastrelli delle zampe e per evitare che il pelo bagnato possa congelare, potete fargli indossare delle specifiche tute impermeabili.
2. Zaino: ecco di cosa hai bisogno
In questo caso, molto dipende dal tipo di escursione che si andrà a fare, la difficoltà del percorso, la durata e l’altitudine. Ad ogni modo, è buon norma portare con sé un piccolo kit di pronto soccorso, che preveda bende, cerotti, disinfettante in caso di tagli, poi una bottiglia d’acqua e un powerbank per dare una carica extra al telefono in caso di necessità, e la crema solare. Se fate trekking con il vostro cane, non dimenticate di portare i sacchetti per raccogliere i suoi escrementi, una ciotola dalla quale farlo bere, e qualche biscotto. Spesso si sottovaluta il riverbero della luce provocato dalla neve, e ci si può scottare sulle parti del corpo esposte. Se si tratta di un’escursione di diverse ore, portate anche un termos con un tè caldo, qualche biscotto o del cioccolato per combattere l’eventuale calo di zuccheri, una maglia e dei calzini di ricambio.
3. Il passo giusto e i sentieri migliori
È consigliabile mantenere un ritmo quanto più possibile costante, adeguandolo alle proprie capacità, intervallando l’attività con il giusto numero di soste. Se farete l’escursione con dei bambini o, più in generale, di persone poco abituate a lunghe camminate, informatevi prima di mettervi in cammino sui rifugi e le aree di sosta che incontrerete lungo il percorso. Occorre rispettare sempre e comunque i sentieri segnalati, seguendo al dettaglio le tabelle preparate in precedenza e riducendo al minimo indispensabile l’attraversamento di eventuali tratti sconosciuti: questo sia per una questione di sicurezza, sia nel rispetto verso la natura che ci circonda. Siate sicuri della lunghezza del tratto che volete affrontare, così come del dislivello e del grado di difficoltà che lo caratterizzano. Il cane può anche correre in libertà, ma assicuratevi che risponda al richiamo, soprattutto in caso di incontro con altri cani o animali selvatici.
4. Mappa, segnaletica e sicurezza
Non dimenticatevi mai di controllare in anticipo le previsioni metereologiche locali. In caso di forte maltempo, evitate di mettervi in cammino e cercate sempre di rientrare prima che faccia buio. La neve rende i paesaggi molto suggestivi, come in una fiaba, ma ha anche la caratteristica di rendere assai più difficoltoso orientarsi. Oggi sono disponibili app con mappe, bussole e altimetri, ma nei boschi il segnale internet, così come quello GPS, possono essere molto labili. Se avete in programma un’escursione molto lunga, magari che attraversa boschi, portate con voi una mappa cartacea e una bussola. Prestate molta attenzione alla segnaletica e osservate rigorosamente tutti i divieti. Questi vengono messi per la vostra sicurezza e per quella dell’ambiente. Se vi trovate all’estero, in un posto di cui non conoscete la lingua, concentratevi sulla segnaletica per immagini, e informatevi su come si scrivano le parole “pericolo” e “vietato”.
5. Occhio alle zampe!
Gli amanti del trekking a “sei zampe” devono tenere a mente anche le regole per la sicurezza dell’amico peloso. La prima cosa su cui concentrarsi sono le zampe. Il sale usato per sciogliere il ghiaccio lungo le strade può diventare molto fastidioso se si dovesse incastrare tra i polpastrelli delle zampe, provocando talvolta anche delle piccole lacerazioni. Anche i cani hanno bisogno di riposare e fare delle soste, così come di bere e mangiare qualcosa se affrontano percorsi lunghi e impegnativi. Infine, una volta tornati al rifugio o alla macchina, non dimenticate di asciugare e pulire bene le sue zampe con un asciugamano morbido e asciutto. Questo consentirà di eliminare eventuali corpi estranei incastrati tra il pelo e i polpastrelli (ghiaccio, sale o altri detriti) ma anche di riscaldare la parte e stimolare la circolazione periferica.
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