Manca poco alla fine del 2017 ma anche alla fine della Legislatura e la Lav fa un bilancio completo dell’attività sugli animali di questo Parlamento e dei relativi cinque anni dei Governi Renzi e Gentiloni.
“Ancora una volta, a parte qualche rara eccezione, la classe politica si è mostrata in gran parte sorda e non ha tradotto, se non in minimi atti, i suoi declamati impegni in azioni concrete, non prestando la dovuta attenzione alla ricchezza morale e alla concretezza del volontariato animalista – scrive il presidente Lav, Gianluca Felicetti – O andando in direzione totalmente opposta. E questa Legislatura è stata particolarmente avara di passi in avanti.
Unici atti positivi: la decisione di rendere impignorabili gli animali non tenuti a fini di lucro; la, dovuta, stretta imposta all’Italia dall’Unione europea alla cattura degli uccelli con le reti; l’approvazione della legge-delega sul superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti; lo stop a microplastiche nei cosmetici e cotton fioc che concorrono ad avvelenare il mare e i suoi abitanti.
È poi in dirittura d’arrivo la Legge di riforma della Protezione Civile che dovrebbe prevedere finalmente tra le sue finalità e attività ufficiali, anche il soccorso degli animali delle popolazioni colpite da calamità.
Ma vi sono anche stati dei passi indietro, oltre alla solita mancanza di un Piano organico di intervento riguardo gli animali: la proroga dei test su animali di alcool, droghe e tabacco decisa dal Ministro Lorenzin; l’applicazione della “tenuità del fatto” e della “messa alla prova” a una parte dei reati contro gli animali decisa dal Ministro Orlando; l’abolizione delle Polizie Provinciali impegnate nell’antibracconaggio e la scomparsa del Corpo Forestale dello Stato in quanto tale; la conferma della deresponsabilizzazione dello Stato a favore delle Province Autonome come Trento sulla gestione della fauna selvatica che permette la reclusione avita e l’uccisione degli orsi.
Sono stati poi annullati in dirittura d’arrivo il tentativo di riaprire dopo 45 anni la caccia ai lupi come proposto dal Ministro Galletti e la riforma della Legge sui Parchi che avrebbe favorito l’esercizio dell’attività venatoria nelle aree protette e “vedremo solo nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale se saremo riusciti a far eliminare dalla Legge delegata sulla procedibilità su alcuni reati, una proposta di modifica del Codice penale che avrebbe reso più difficile a Polizie e Magistratura il contrasto al delitto di uccisione in ambito zootecnico”.
Le occasioni perse sono invece quelle dovute alla cancellazione avvenuta all’unanimità da parte della Commissione del Senato della parte del Disegno di Legge del Governo in ambito medico e veterinario che avrebbe finalmente reso Legge le Ordinanze ministeriali su bocconi avvelenati, palii con equidi e conduzione dei cani aggressivi, nonché il mancato esame di “decine di proposte di legge realizzate dalla nostra associazione e presentate da deputati e senatori di diverso schieramento politico con l’obiettivo di abolire l’allevamento di animali per farne pellicce come già avviene in decine di altri Paesi, la riforma del Codice Civile che ancora identifica gli animali come cose, il miglioramento del Codice penale in fatto di maltrattamenti e uccisioni di animali colpevolmente calendarizzato solo nelle ultime settimane”.
Non è invece più rinviabile l’attuazione concreta dell’articolo 13 del Trattato Europeo, che riconosce gli animali come esseri senzienti, impegnando l’Unione e gli Stati membri a porre attenzione totale alle loro necessità.
Questo vuol dire che i prossimi Parlamento e Governo che scaturiranno dalle elezioni del 4 marzo prossimo dovranno cambiare passo.
La questione animale, altro che occuparsi “solo di animali….”, ha infatti implicazioni sociali, economiche, politiche, culturali, morali e attiene ai temi centrali della campagna elettorale: sicurezza, lavoro, immigrazione, salute, spesa pubblica, scuola, ricerca, famiglia, legalità. “Ci attendiamo – conclude Felicetti – programmi ma soprattutto gambe credibili e forti sulle quali far marciare i programmi. Noi ci batteremo affinchè questo avvenga”.
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